Ma cos'è un plagio MUSICALE?

Il "Plagio" si materializza nella riproduzione totale o parziale, da parte di un autore che fa passare per propria un'opera frutto del lavoro altrui.

lunedì 30 maggio 2011

Il plagio, la copia, l’imitazione creativa: forme d’originalità in era digitale?



In un momento storico in cui proliferano famosi copioni e altrettanto famosi copiati, si assiste inermi alla paradossale tendenza culturale di questo millennio: “più somiglia a, più vale”. In questo tempo, ha ancora senso parlare di originalità? Dove finisce l’ispirazione e comincia il saccheggio? Sembra che il cervello dell’uomo sia fatto per carpire un significato nei calchi, nelle ripetizioni, nei rispecchiamenti. Questo è il motivo per cui Rorschach ideò le famose macchie simmetriche come mezzo per sollecitare l’inconscio del paziente. La letteratura postmoderna ha fatto un vanto di quest’opera di copiatura di modelli precedenti, quasi a voler esorcizzare “l’angoscia dell’influenza” (L’angoscia dell’influenza, Harold Bloom). Nel linguaggio comune viene definita plagio l’imitazione o la copia, sotto i più diversi aspetti, di un’opera creata precedentemente e tutelata dal diritto d’autore. Le condanne di plagio si contano sulle dita di una mano. Difficile vincere una causa per plagio. Questo anche perché la creazione artistica è sempre influenzata dal contesto culturale in cui l’autore si situa, e la contaminazione e l’ispirazione a creazioni precedenti sono il presupposto di base di qualunque opera, contemporanea e non. Ma esiste una differenza sostanziale tra plagio e contaminazione? Esiste una differenza tra plagio e imitazione creativa o copia? Si parla ancora di plagio al di là dell’aspetto giuridico (copyright)? E come si pone l’aspetto della ‘originalità’ in relazione ai fruitori?  E un’altra domanda: in era di copyleft (in ambito letterario, permette al fruitore di riutilizzare l’opera, anche di modificarla, e metterla allo stesso modo a disposizione di altri fruitori) ha ancora senso parlare di plagio? Tutte queste domande sono lecite. La cosa sorprendente è che anche tutte le risposte lo sono. Quello che non è lecito è il reato (anche da incosciente, da inconsapevole) di chi imita, copia plagia, rielabora, ristruttura, ecc… ecc…, spacciando per ‘proprie’ idee e lavoro di altri autori. Questo è inaccettabile sia per il plagiatore, sia per il plagiato, sia per il fruitore (del quale viene carpita la fiducia). I casi di plagio attirano sempre l’attenzione del pubblico. Sarebbe interessante capire se questo accade perché il plagio sta diventando una pratica sempre più diffusa, perché i suoi confini si stanno facendo sempre più vaghi e controversi o perché i plagiatori vengono smascherati sempre più spesso (la digitalizzazione ha reso più facile lo smascheramento, ma anche il plagio stesso). Quello che rende il plagio un argomento affascinante è l’ambiguità del concetto, le sue complesse relazioni con altre pratiche riprovevoli come la violazione del copyright, il vasto spettro delle sue applicazioni, la sua relatività storica e culturale, il suo controverso peso in campo normativo, le strane motivazioni e giustificazioni di chi lo pratica (se lo ammette!), i metodi di indagine e le forme di punizione e assoluzione.

Plagio o non plagio? Questo è il dilemma!

Oggi come oggi consideriamo plagio quella appropriazione  parziale o totale della paternità di un opera dell ‘ ingegno altrui.  il plagio in sé può avere  diversi significati: ma noi ci basiamo sul plagio musicale… tanti sono i casi di plagio musicale che sentiamo ogni giorno… ora come ora anche copiare due battute è considerato plagio e subito si da il via ad una causa senza più fine Non esistono regole precise per identificare il plagio di una composizione musicale, ma è necessario valutare caso per caso.Certamente la componente che maggiormente può far riconoscere in un brano musicale la creatività altrui è la linea melodica; ma la composizione musicale è formata anche dal ritmo, dal timbro, e da accordi armonici, per cui anche questi intervengono al fine di far riconoscere il plagio.  il plagio semplice si pùo realizzare in varie forme : attraverso un lavoro di ritaglio, di trasferimento, o di cambiamenti meramente formali ecc..
Non vi è plagio, né contraffazione però se l'opera o parte di essa viene riprodotta per uso privato. Infatti il plagio di  una composizione musicale di una certa complessità, di una sua parte o di una sua elaborazione, è meno difficoltosa, rispetto invece a piccole o modeste composizioni (il caso più frequente, specialmente nella musica leggera).
  Un esempio è il caso di un grande pezzo che ha fatto molto successo e che è sempre piacere ascoltare questo e il caso di ligabue Il suo brano mitico Certe notti (1995) si
"ispira" a Bed of roses di Bon Jovi che ha inciso questa canzone nel
1992.Bisogna ammettere che le parole e tutto il testo in generale di
Certe notti e’ nato dalla poesia di Ligabue e questo non puo’
torgliergliela nessuno,ma per lanciare quelle parole si e’ servito di
un trampolino musicale firmato Bon Jovi.

lunedì 23 maggio 2011

Gigi D' Alessio e Max Pezzali: canzoni plagiate da "Where you' re Gone" di Bryan Adams??????????

Ecco un esempio introduttivo per indicare ciò che vorrei spiegarvi:

Avete capito ciò che intendo spiegarvi? Spesso, e a volte inconsciamente, nel mondo della musica si possono copiare accordi, motivetti o note da altre canzoni e dopo spacciarle per proprie: ma la domanda che bisogna farsi in questo caso è questa: è stato un puro caso o è stato fatto intenzionalmente? Senza dubbio questi sono cantautori molto famosi sia in Italia che all' estero.
Adesso parliamo del caso di Gigi D' Alessio: la canzone Libero è il secondo singolo estratto dall’ultimo album di Gigi D' Alessio, Semplicemente sei, ed ascoltandola si notano sospette similitudini con il brano When you’re gone di Bryan Adams, uscito nel 1999. Il tutto è nato da un servizio delle "IENE" dove la iena Elene Di Coccio nota una strana somiglianza tra le 2 canzoni; così, andò ad intervistarlo per chiedere spigazioni dove Gigi D' Alessio si mostrò stupito per questa concidenza e ha ammesso l' analogia che c' è tra le 2 canzoni.
Quello più famoso è quello di Gigi D' Alessio per il fatto che è andato in televisione e quindi quasi nessuno riporta  il di Max Pezzali. Aggiungo solo che si spera non sia stato fatto apposta..............
Daniele Padovani

Plagio di testi

No plagio

 è, probabilmente, l'attività più praticata dagli studenti, dopo lo studio (citazione necessaria). Ma copiare è lecito? Non si può certo dire che sia illegale: qualsiasi file messo a disposizione su internet, non protetto da copyright, può essere copiato fino allo sfinimento.
Giustamente su questo argomento molti giornalisti hanno protestato:
d'accordo prendere spunto da un articolo, d'accordo anche copiarlo, ma perlomeno inserire le fonti.
Questa semplice accortezza risolve ogni problema legale. Ma non risolve il problema dell'originalità del testo, ed è su questo che molti giornalisti hanno avuto di che ridire: se viene copiato per una ricerca scolastica e non pubblicato su internet, e magari viene modificato e commentato, allora non dà fastidio a nessuno, ma se viene scopiazzato, pubblicato su internet, senza fonte e magari spacciato come proprio, allora diventa fastidioso, anche perché spesso viene letto prima l'articolo copiato che l'originale, e poi non si riesce a capirne il vero autore.
Il plagio non può essere certo presentato come una novità: persino gli antichi greci si copiavano e si accusavano di plagio a vicenda, e nell' ottocento i musicisti si scopiazzavano molto più di oggi, poichè non esistevano leggi come il copiright che proteggevano i diritti dell'autore.
  
 

QUANDO COMMENTO UN PLAGIO MUSICALE?

   Con il termine plagio ci si riferisce all'appropriazione, tramite copia totale o parziale, della paternità di un'opera.
   Vi sono multeplici forme di plagi, da quello musicale, al letterario, al cinematografico, all'artistico..
   Un plagio musicale avviene quando, all'interno di un brano, si ha una sequenza di 8 battute uguali ad un altro brano.
   Vi sono numerose discussioni in merito agli "Evidenti" plagi musicali ma c'è da dire che le note sono 7 e, anche se le sequenze di queste note possono variare, può capitare che certi frammenti siano uguali o simili a certo brani.
   Bisogna essere accorti su questa tematica e prestare attenzione alle "regole" e alle "leggi" musicali, per non imbattersi appunto in un plagio.
   Spesso, per classificare come plagio una canzone, basta che nell'ascoltatore essa susciti il riconoscimento di un pezzo antecedente al brano ipotizzato essere un plagio.
   A tal punto, il giudice nomina un CTU (consulente tecnico d'ufficio) per redigere una perizia giurata, ed al quale viene proposto l'ascolto dei due brani (l'originale e l'eventuale plagio). Se il giudice riconosce le ragioni dell'attore (colui che intraprende l'azione legale), l'autore del plagio rischia il ritiro del pezzo dal mercato con sanzioni salatissime, oppure che gli introiti vengano devoluti all'autore originale.
   In poche parole sta alla sentenza del giudice riconoscere un plagio.
   Per le composizioni musicali, non esiste una regola generale in base alla quale un numero minimo di note, o di battute, uguali tra due opere configura il plagio
   La giurisprudenza ha infatti affermato: La parziale assonanza tra due composizioni musicali, casuale e limitata a poche battute, esclude che tra esse vi sia plagio, soprattutto quando esse si ispirano a diverse tradizioni musicali.
In ogni caso vi sono tipologie di plagio intenzionali e casuali.
C'è comunque da dire che il plagio è un atto che va contro giustizia, quindi attenzione, conoscenza e rispetto sono gli ingredienti fondamentali per evitare che cose del genere accadano 



Quando poche battute possono sembrare un plagio.

Recentemente, svolgendo una ricerca, ho riscoperto un brano molto famoso di Janis Joplin "Piece Of My Heart". Ma a sorpresa, ascoltando l'introduzione scopro di aver già sentito qualcosa di simile. Quelle parole ripetute, quel ritmo...


Janis Joplin, Piece Of My Heart (1967)

E a voi non ricorda qualcosa? Non sembra di aver già sentito qualcosa di simile?
No? Ecco quel qualcosa:

Queen, We Are The Champions (1977)

Queste poche battute sono indiscutibilmente simili. Persino le parole, se pur diverse, sembrano essere state riprese in numero uguale. Non penso però si tratti di un vero e proprio plagio, ma di una semplice (e strana) casualità.
                        Gemma G.

Plagio, come riconoscerlo?

C’è ancora una notevole confusione nella definizione del plagio, dovuta anche all'accostamento alla contraffazione. Ma mentre il primo indica l'azione di chi si appropria di un'opera altrui o di una sua parte o di una sua elaborazione, usurpandone la paternità (ovvero dichiarandosene autore), la contraffazione è lo sfruttamento economico dell'opera che avviene senza il consenso dell'autore (p.e. la pirateria discografica: qualcuno pone in commercio copie abusive delle mie composizioni).

Alla differenza tra i due termini corrispondono due aspetti diversi dell'opera dell'ingegno: bene personale da una parte, strettamente legata all'autore dal rapporto di genesi creativa, bene patrimoniale dall'altra, in quanto normalmente riproducibile e utilizzabile economicamente.

Dal punto di vista giuridico non esiste una definizione unitaria.
La legge italiana, in particolare quella sul diritto d'autore, si limita a punire alcuni comportamenti riconducibili ai significati comuni dei due termini. A tale proposito è stata creata una figura giuridica, il plagio-contraffazione, che ricomprende sia lo sfruttamento economico abusivo dell'opera, che l'usurpazione di paternità. Ma vi può anche essere plagio senza contraffazione, o contraffazione senza plagio.
Il plagio semplice si può realizzare in varie forme: per esempio attraverso la riproduzione totale e parziale dell'opera originaria, attraverso una sua elaborazione non creativa, oppure creativa ma abusiva e usurpatrice di paternità e camuffata attraverso un lavoro di ritaglio, di trasferimento, o di cambiamenti formali. Oppure attraverso la trasformazione da una in altra forma, per esempio da forma letteraria ad artistica o viceversa.
Soprattutto è emerso il problema di definire i criteri generali per la sua identificazione. Infatti il plagio di una composizione musicale di una certa complessità, di una sua parte o di una sua elaborazione, è meno difficoltosa, rispetto invece a piccole o modeste composizioni (specialmente nella musica leggera).
Certamente la componente che maggiormente può far riconoscere in un brano musicale la creatività altrui è la linea melodica; ma la composizione musicale è formata anche dal ritmo, dal timbro, e da accordi armonici, per cui anche questi intervengono al fine di far riconoscere il plagio.

Alcuni giudici hanno ritenuto che per identificare l'esistenza del plagio tra due composizioni fosse sufficiente l'ascolto comparativo tra i due brani. Altri invece hanno ritenuto che fosse necessario uno studio più approfondito, e che soprattutto l'oggetto dell'indagine fosse il legame di creatività che sorge tra l'autore e la sua opera.

Dirittodautore.it
Aline Avesani

SIAE: Società italiana degli Autori ed Editori

La SIAE è un punto di riferimento per gli autori e gli editori, ma anche per gli operatori dello spettacolo: un'unica società che rilascia migliaia e migliaia di autorizzazioni per l'utilizzazione di ogni opera, facilitando così l’attività delle imprese per la corresponsione dei diritti e garantendo il lavoro degli autori.
Vi aderiscono volontariamente autori, editori ed altri titolari di diritti d'autore, per tutelare economicamente le loro creazioni.
La SIAE è inoltre presente su tutto il territorio italiano con 13 sedi regionali, 34 filiali e oltre 600 mandatari.
Per offrire canzoni e videoclip musicali, originali e non, in streaming o downloading, è necessario ottenere la licenza dalla SIAE rivolgendosi all’ufficio Multimedialità, si è così ottenuta l’autorizzazione ad iniziare l’utilizzazione della musica.
La SIAE comunicherà il numero di licenza che deve comparire su tutti i media in cui viene pubblicizzato il servizio di contenuti musicali, per indicare che è legale.
Questa è la procedura da seguire:
- versare alla SIAE una cauzione: è una garanzia richiesta dalla SIAE per i futuri pagamenti che verrà restituita al termine dell’attività;
- versare alla SIAE per ogni canzone o videoclip venduto l’8 % del prezzo al pubblico (al netto di IVA) tale compenso non può essere inferiore a 0,07 euro;
- ogni tre mesi è necessario inoltrare alla SIAE il report e il prospetto contabile riepilogativo ed effettuare il pagamento dei compensi dovuti per le quantità di brani o videoclip erogati.
Attenzione: oltre alla licenza della SIAE per la musica, se si utilizzano registrazioni originali delle opere (tratte da cd-audio, dvd, siti internet) è necessario prima contattare le case discografiche ed ottenere la loro autorizzazione.


Come scoprire i plagi letterari in Rete

Il primo caso accertato di plagio letterario risale al poeta romano Marziale, che nel suo famoso epigramma 52 accusava un rivale di aver letto in pubblico i suoi versi spacciandoli per propri.
Non a caso il termine plagio (in inglese plagiarism ed in francese e tedesco plagiat) deriva proprio dal latino plagium che significa appunto furto, rapimento.
Appare chiaro come oggi, a circa duemila anni di distanza, il problema sia sentito più che mai soprattutto dai Poeti che pubblicando nel Web decidono volontariamente di mettere a disposizione di tutti le proprie creazioni.
Come tutelarsi da chi in malafede ruba i nostri contenuti e li ripubblica senza inserire un link che riporti all’originale o peggio ancora attribuendoli a se stesso? Ci vuole una faccia tosta non indifferente per compiere un’azione del genere, ma vi assicuro che può capitare, soprattutto se i versi in questione sono validi.
Prima di scoprire quali sono le risorse gratuite che la Rete mette a disposizione per tutelare i propri componimenti da eventuali plagi o manomissioni, è doveroso fare una premessa:
Tutte le opere di ingegno creativo (poesie, romanzi, canzoni, eBook etc) sono tutelate dalla legge speciale del 22 aprile 1941, n. 633, che attribuisce all’ideatore all’atto stesso della creazione tutti i diritti connessi all’opera, sia quelli patrimoniali (legati alla sua riproduzione e vendita) sia quelli morali (diritto alla paternità e all’integrità). I primi possono essere ceduti a terze persone (ad esempio agli editori) gli altri no, rimangono vita natural durante di proprietà esclusiva dell’autore.
Ne consegue che chi si appropria di una poesia altrui non solo compie un’azione bieca dal punto di vista morale ma viola a tutti gli effetti la legge.
Esistono in Rete diverse soluzioni gratuite per scoprire se qualcuno ha ripubblicato senza il nostro consenso una nostra poesia, una di queste è quella proposta dal sito www.plagium.it (servizi molto simili sono offerti anche dallo stesso Google Alert o da copyscape.com). Basta inserire anche solo una parte del contenuto della nostra poesia ed il software ci dirà in quali pagine web essa è presente.
Una volta accertato il plagio è consigliabile come prima cosa scrivere al webmaster del sito o al suo hosting provider e chiedere la rettifica o la cancellazione del contenuto incriminato. Se non si riceve risposta è possibile segnalare l’accaduto ai principali motori di ricerca che, non apprezzando i contenuti duplicati, si dimostrano generalmente molto disponibili in questo senso. In ultima analisi, se tutto questo non dovesse servire, è possibile muoversi per vie legali e citare in giudizio il “ladro di idee”.

(postato il 27 Aprile 2011 da admin da http://www.editoredimestesso.net/) 

ESEMPI PRATICI SUL PLAGIO


Secondo la legge del diritto d'autore che abbiamo in europa, a essere passibili di plagio sono principalmente le forma e la struttura, e cioè quei tratti distintivi che rendono l'opera legata al proprio autore.Il contenuto, invece, onde evitare un monopolio delle idee, non è considerato tutelato al 100%.

Mi spiego.
A meno che l'idea di base non sia estremamente originale, e comunque molto particolare, non è da considerare proprietà esclusiva dell'autore.

Si parla quindi di plagio solo nel caso in cui l'opera incriminata sia troppo simile nella forma e nella strutturazione della storia, nonché nello stile narrativo, a un'altra.

PER FARE UN ESEMPIO:

A) Uno scrittore X scrive un romanzo che parla di un padre e un figlio che non si parlano più, e la storia è raccontata dal loro gatto.
B) Uno scrittore Y scrive un romanzo che parla di una madre e una figlia che non si parlano più, e la storia è raccontata dal loro cane.
C) Uno scrittore Z scrive un romanzo che parla di un padre e un figlio che non si parlano più.

Di questi casi, solo il B è un plagio.
Questo in termini generali. Poi, nello specifico, il plagio può riguardare solo alcuni passaggi (es. se l'incipi del mio romanzo è "Quel ramo sul lago di Bracciano", si tratta di un plagio). Ma è comunque strettamente legato a elementi formali, e non al contenuto.Se prendi l'idea base di un racconto per scrivere un testo teatrale, devi cambiare la storia quel tanto che basta per non essere simile all'originale secondo i principi di cui sopra. Oppure, devi pagare all'autore i diritti (e avere la sua autorizzazione) se questo è ancora in vita; se è morto da meno di 75 anni i diritti appartengono alla sua famiglia, dopodiché decadono e teoricamente puoi farci quello che vuoi.



Gemma G.

Parlando sempre di plagi...che ne diciamo di quelli dei cartoni animati???...togliamoci una curiosità divertente!!!

Parlando sempre per quel che riguarda il plagio,oltre a tutti quelli che riguardano colonne sonore,armonie,melodie e musiche,troviamo anche molte somiglianze per quanto riguarda le musiche di alcuni cartoni animati negli anni '80!!!Può sembrare una sciocchezza perchè a chi mai  interesserebbe delle musiche dei cartoni animati?? beh,è sempre una curiosità divertente da togliersi e se ci pensassimo meglio,alla fine i cartoni animati hanno fatto parte della nostra infanzia e ancora tutt'oggi molti adulti si ricorderanno di sicuro quali furono le loro prime trasmissioni di cartoni animati. Ciò che rimane più impresso di essi,oltre alle immagini e i colori,sono appunto le "colonne sonore"...

Grazie a questo video che ora riporto,si possono ben sentire e percepire le così tante somiglianze di alcune canzoni dei cartoni animati con musiche di cantanti e gruppi  famosi ancora tutt'oggi!!
Questo è un video strutturato da una donna cresciuta con i cartoni animari degli anni '80 e anche se noi non siamo nati in quegli anni..credo sia divertente lo stesso!!....spero sia interessante....a voi la visione!!


Beatles, Stones, Battisti: copiare è un' arte

In un libro tutte le accuse al mondo della musica, confini incerti tra citazione e plagio Michele Bovi, l' autore del volume: «Teorizzo l' inevitabilità del fenomeno»
Nessuno ne esce pulito. Si potrebbe parlare di vizietto dei musicisti, di operazione «note pulite». Oggetto: il plagio, la citazione, la non assoluta originalità di una canzone. Ci sono cascati tutti i numero uno: Beatles, Rolling Stones, Simon & Garfunkel, Michael Jackson, Battisti, De André, Vasco Rossi... geni creativi che per una volta hanno preferito sbirciare il quaderno del compagno di banco. Nonostante siano lontani gli anni Sessanta, quando i nostri «urlatori» riprendevano i successi Usa prima che arrivassero da noi e li ricantavano senza citare gli autori originali, «solo in Italia ci sono circa 3 mila fra cause e vertenze aperte per plagio», dice Michele Bovi, autore di Anche Mozart copiava (Auditorium Edizioni, prefazioni Aldo Grasso e Gene Gnocchi). Partendo, appunto, da Mozart che lo faceva per dimostrare la sua superiorità, Bovi è andato alla ricerca di similitudini, citazioni, rielaborazioni più o meno consapevoli nella storia della musica leggera. Omaggi, tributi, citazioni o copie? Il caso più clamoroso sarebbe quello di «Yesterday» dei Beatles. McCartney ha sempre raccontato di essersi svegliato una mattina con quella musica in testa; due studiosi inglesi affermano che, pur non essendo plagio, la melodia e il testo ricalcherebbero quelli di «Answer Me», brano del ' 53 interpretato anche da Nat «King» Cole. Esistono segugi musicali che, per conto di editori e autori, setacciano le discografie mondiali per scoprire nuovi casi. E qualcuno è stato pizzicato. La causa più celebre è quella che nel ' 93 ha visto l' ex Beatles George Harrison versare 700 mila dollari e altrettanti di spese perché la sua «My Sweet Lord» copiava «He' s so Fine», scritta da Ronald Mack per le Chiffons. Condannati anche i Led Zeppelin (plagiavano il bluesman Willie Dixon) e Michael Bolton (oltre 5 milioni di dollari agli Isley Brothers). In attesa di giudizio Rolling Stones, Mariah Carey e Geri Halliwell. E' finita in pareggio, invece, la causa fra Michael Jackson e Al Bano che lo accusava di aver trascritto parti di «I cigni di Balaka» in «Will You Be There»: per i giudici entrambi si ispirano a modelli classici del blues. Ma il re del pop ha firmato un accordo per ripagare l' utilizzo, non dichiarato, di «Soul Makossa» di Manu Dibango nell' album «Thriller». Non tutte le controversie finiscono in tribunale. «I tempi per ottenere giustizia sono molto lunghi, il plagio non sempre è tale e il presunto colpevole non ha interesse a pubblicizzare il caso - spiega Bovi -: così si arriva a una transazione fra le parti». Come fece John Lennon che, per non aver citato gli autori di un brano di Chuck Berry, li ripagò registrando due loro canzoni. Come è capitato a Zucchero, come racconta Vince Tempera, già suo produttore e arrangiatore: «Lui spesso riproduce, abilmente trasformato, altro materiale musicale. I suoi album circolano per il mondo: sono gli editori a farsi avanti e a trovare un accordo economico». Passando al setaccio Bovi ha trovato somiglianze (mai plagi) con Joe Cocker, Otis Redding, Cat Stevens, Dire Straits, Men at Work, Beatles, Mina. Insomma, tutti ladri? «L' esatto contrario - conclude Bovi -. Pasquale Panella firma addirittura una postfazione a difesa dell' arte di copiare. Come accade nei testi universitari dove un autore ne cita altri mettendoci un 10% di suo, nella musica oggi è inevitabile copiare». Andrea Laffranchi Nel contenzioso su «My Sweet Lord» George Harrison pagò 700 mila dollari ZUCCHERO Ispirato da Joe Cocker. E tanti altri 1 Zucchero (sopra) è stato accusato di imitare Joe Cocker (a fianco): «Diavolo in me» assomiglia a «High Time We Went» e «Menta e rosmarino» ricorda «Sandpaper Cadillac». Tra i suoi modelli anche Otis Redding e Aretha Franklin BEATLES «Yesterday» ricorda Nat King Cole 2 Paul McCartney (sopra con i Beatles) ha sempre detto che un mattino si è svegliato con la melodia di «Yesterday» in testa. Due studiosi dicono che si è ispirato ad «Answer Me», brano del 1953 interpretato anche da Nat King Cole (a fianco) MICHAEL JACKSON Il re del pop pareggia con Al Bano 3 Michael Jackson (sopra) è stato accusato da Al Bano (a fianco) di aver plagiato «I cigni di Balaka» nella sua canzone «Will You Be There». Per i giudici non è colpevole: entrambi i brani si ispirano a modelli classici del blues
(Articolo di Laffranchi Andrea

2 dicembre 2004 - Corriere della Sera)

Uno dei plagi che più mi ha colpito personalmente:
George Harrison "My Sweet Lord" vs "He's so fine" The Chiffons

Il plagio non riguarda solo musica

Mentre noi ragazzi pensiamo più intensamente ai plagi musicali, esistono plagi ancora più gravi e punibili penalmente.
Qui sotto espongo una delle tante  laureate che volontariamente o non hanno commesso questo reato:
CAGLIARI. Forse è stata colpa dello stress. Forse il tempo a sua disposizione era poco. Sta di fatto che una studentessa in Medicina si è vista confermare dalla corte di cassazione la condanna per aver presentato una tesi di laurea che era già stata discussa cinque anni prima. Protagonista dell’episodio è Annamaria D.A., laureata all’università di Cagliari e processata per plagio. Durante l’anno accademico 2002-2003 si è presentata davanti alla commissione di laurea con una tesi copiata di sana pianta da un elaborato di un collega della sua stessa facoltà.
E fin qui niente di strano. Ma si potrebbe dire che la studentessa se l’è andata a cercare, visto che nei giorni precedenti alla tanto sospirata discussione di laurea non ha cambiato al testo originale neanche di una virgola: stesso titolo, stesso indice, stesso svolgimento e chissà, gli stessi complimenti da parte della commissione.
Ma in questa storia di bizzarro ci sono anche le giustificazioni a sostegno della linea difensiva. Davanti ai giudici infatti, la ragazza ha detto che, essendo la sua una tesi compilativa, necessariamente doveva prendere le mosse da un lavoro altrui. La cosa meno curiosa, invece, è il cavillo legale che ha costretto i supremi giudici della corte di cassazione a restituirle il “diritto” a non vedersi cancellato il titolo accademico. Una lacuna legislativa legata al fatto che il provvedimento punitivo che accompagnava la condanna per plagio non era stato disposto dal giudice di primo grado ma solo in appello e in assenza del pm. Una mancanza procedurale che è stata la salvezza per la dottoressa dato che ha costretto la Cassazione a non rimuovere la cancellazione del diploma di laurea.
Un caso simile nelle modalità a quello che lo scorso febbraio ha coinvolto l’allora ministro della difesa tedesca, Theodor zu Guttenberg. Il rampollo di casa Merkel che, per aver copiato parte della sua tesi di dottorato, si è visto costretto a dare le dimissioni.
Secondo il presidente dell’Ordine dei medici di Sassari, Agostino Sussarellu, questa storia riserva anche un’altra sorpresa: «Poiché il fatto è accaduto prima dell’ iscrizione nell’albo dei medici - ha dichiarato Sussarellu - è molto probabile che l’ordine di appartenenza abbia le mani legate. Se l’episodio fosse avvenuto a Sassari - ha concluso - sicuramente l’Ordine l’avrebbe convocata per capire le sue ragioni».
come ci si può salvare da un errore del genere?
ESSENDO ONESTI!


dal sito consorzio uno

Zucchero e i plagi : che delusione!

E' dura ammettere che, un cantate del calibro di Zucchero, sia un plagiatore. Le canzoni parlano chiaro, però. Su vari siti di musica e plagi, soprattutto plagimusicali.net, si trovano canzoni copiate da Zucchero. Se non credete che sia vero, provate ad ascoltare questi esempi!

Zucchero Un kilo -> The Roots feat. Cody Chesnut The seed
Zucchero E’ delicato 2006 -> Coldplay Speed of sound
Zucchero Baila (Sexy thing) -> Shocking Blue Venus
Zucchero Così celeste -> Bob Seger Comin’ home
Zucchero Per colpa di chi -> Dire Straits Calling Elvis
Zucchero You make me feel loved -> Men at Work Who can it be now
Zucchero Blù -> Michele Pecora Era lei
Zucchero Diavolo in me -> Joe Cocker High time we went
Zucchero Per colpa di chi -> Joe Cocker Hitchock railway
Zucchero Puro amore -> Skink Anansie Hedonism
Zucchero Donne -> Lucio Battisti Gelosa cara

mercoledì 18 maggio 2011

IL PLAGIO NELLE COLONNE SONORE

Nelson Mandela coinvolto in una storia di plagio, per colpa del brano più celebre al mondo: “‘O Sole Mio”. La biografia del leader sudafricano trasformata in film da Clint Eastwood è infatti nel mirino di Ferdinando Bideri. Sotto accusa è il figlio del regista, Kyle Eastwood, compositore e autore della colonna sonora di Invictus, la pellicola realizzata nel 2009 che papà Clint ha dedicato alla figura di Mandela. Secondo Bideri, che ha già iniziato i "preliminari per la causa del plagio, le musiche del film prendono illecitamente spunto da “‘O Sole Mio”, che pur depositata 112 anni fa gode sorprendentemente tuttora di tutela grazie a una sentenza del Tribunale di Torino del 2002. Il brano ora sarebbe di pubblico dominio se il giudice non avesse dato retta allo stesso Bideri e agli eredi del musicista napoletano Alfredo Mazzucchi che da 8 anni compare nei crediti come coautore di “‘O Sole Mio” assieme allo storico compositore Eduardo Di Capua e al poeta Giovanni Capurro. Mazzucchi, che è scomparso nel 1972, apportò allo spartito solo qualche ritocco – ha appurato il magistrato – abbastanza però per regalare altri 20 anni di esistenza al flusso dei diritti d’autore a beneficio di eredi ed editore. Il battagliero Bideri dunque si appresta ad affrontare una vertenza in uno scenario in cui la causa per plagio non è ordinaria come nei territori della musica pop.

Di Michele Bovi
Post tagget "plagio musicale"

Ma Michael Jackson copiò o no Albano????...

Nella storia della musica sono stati commessi parecchi plagi,non lo si può negare e furono essi che crearono anche parecchie polemiche e denunce fatte tra cantanti.
Una polemica che venne fuori fu la discussione se Michael Jackson avesse o no copiato da una canzone di Albano...La canzone al riguardo è: "Will you be there".E come tanti speravano il contrario,o negavano la verità,alla fine si scoprì che M. Jackson NON copiò da Albano. Michael si ispirò musicalmente  ad una canzone blues del 1929,solo per quanto riguarda la melodia di una strofa,il resto lo scrisse tutto Lui!!
Albano fece lo stesso,ma volle comunque accusare M.Jackson per potersi prendere miliardi delle vecchie lire;ma Michael Vinse l'Accusa!!
Ancora oggi Albano,nonostante tutto,continua a negare la verità!!

Ora qui viene riportat il video con scritto come sono andati realmente i fatti....
prima o poi la verità veniva fuori,e lo stesso alcune persone negano l'evidenza....
Buona visione...
...ed ora ascoltiamoci la canzone originale  "Will you be there"..di Michael Jackson:The King Of Pop!!

Chi non ha MAI sentito parlare di plagio?

Bè, se c’è davvero qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, spiego in fretta.
Esistono vari plagi in campi diversi, ma il più conosciuto è sicuramente quello in campo musicale.
Secondo una terminologia comunemente usata in tutto il mondo si dice plagio quando un brano musicale è uguale ad un altro per 7 o più note.
Quando una persona si appropria di elementi rappresentativi e creativi di un'opera per introdurli in un'altra opera sotto il proprio nome, ci si trova in presenza di una contraffazione qualificata e aggravata, ossia di una riproduzione abusiva di un'opera altrui con appropriazione di paternità.
Tutta via, ancora oggi, la giurisprudenza è incerta se siano sufficienti 4 o 8 battute per definire un plagio.
Sappiamo benissimo che abbiamo sette note nel pentagramma e considerandole da sole, e cioè senza le loro variazioni, è difficile non risultare ripetitivi o scarsi di fantasia, perchè non bisogna dimenticare che la musica si basa anche sulla matematica e che il numero di combinazioni di queste sette note non è infinito.
Per questo è possibile che ci siano brani che, per via della loro struttura musicale molto semplice, risultano involontariamente simili (per non dire uguali) ad altre canzoni. Altri invece sono dei veri copia e incolla, quindi prima di lanciare l’allarme di plagio è bene tener d'occhio il tema, l’atmosfera e l'elaborazione di un brano.

Vi propongo un video che mostra alcuni plagi musicali, comunque lascio a voi la libertà di decidere se sono dei plagi veri e propri o se sono semplici somiglianze.

Buon ascolto!

Aline Avesani

lunedì 16 maggio 2011

Beatles, Stones, Battisti: copiare è un' "arte"?

In un libro tutte le accuse al mondo della musica, confini incerti tra citazione e plagio Michele Bovi, l' autore del volume: «Teorizzo l' inevitabilità del fenomeno»
Nessuno ne esce pulito. Si potrebbe parlare di vizietto dei musicisti, di operazione «note pulite». Oggetto: il plagio, la citazione, la non assoluta originalità di una canzone. Ci sono cascati tutti i numero uno: Beatles, Rolling Stones, Simon & Garfunkel, Michael Jackson, Battisti, De André, Vasco Rossi... geni creativi che per una volta hanno preferito sbirciare il quaderno del compagno di banco. Nonostante siano lontani gli anni Sessanta, quando i nostri «urlatori» riprendevano i successi Usa prima che arrivassero da noi e li ricantavano senza citare gli autori originali, «solo in Italia ci sono circa 3 mila fra cause e vertenze aperte per plagio», dice Michele Bovi, autore di Anche Mozart copiava (Auditorium Edizioni, prefazioni Aldo Grasso e Gene Gnocchi). Partendo, appunto, da Mozart che lo faceva per dimostrare la sua superiorità, Bovi è andato alla ricerca di similitudini, citazioni, rielaborazioni più o meno consapevoli nella storia della musica leggera. Omaggi, tributi, citazioni o copie? Il caso più clamoroso sarebbe quello di «Yesterday» dei Beatles. McCartney ha sempre raccontato di essersi svegliato una mattina con quella musica in testa; due studiosi inglesi affermano che, pur non essendo plagio, la melodia e il testo ricalcherebbero quelli di «Answer Me», brano del ' 53 interpretato anche da Nat «King» Cole. Esistono segugi musicali che, per conto di editori e autori, setacciano le discografie mondiali per scoprire nuovi casi. E qualcuno è stato pizzicato. La causa più celebre è quella che nel ' 93 ha visto l' ex Beatles George Harrison versare 700 mila dollari e altrettanti di spese perché la sua «My Sweet Lord» copiava «He' s so Fine», scritta da Ronald Mack per le Chiffons. Condannati anche i Led Zeppelin (plagiavano il bluesman Willie Dixon) e Michael Bolton (oltre 5 milioni di dollari agli Isley Brothers). In attesa di giudizio Rolling Stones, Mariah Carey e Geri Halliwell. E' finita in pareggio, invece, la causa fra Michael Jackson e Al Bano che lo accusava di aver trascritto parti di «I cigni di Balaka» in «Will You Be There»: per i giudici entrambi si ispirano a modelli classici del blues. Ma il re del pop ha firmato un accordo per ripagare l' utilizzo, non dichiarato, di «Soul Makossa» di Manu Dibango nell' album «Thriller». Non tutte le controversie finiscono in tribunale. «I tempi per ottenere giustizia sono molto lunghi, il plagio non sempre è tale e il presunto colpevole non ha interesse a pubblicizzare il caso - spiega Bovi -: così si arriva a una transazione fra le parti». Come fece John Lennon che, per non aver citato gli autori di un brano di Chuck Berry, li ripagò registrando due loro canzoni. Come è capitato a Zucchero, come racconta Vince Tempera, già suo produttore e arrangiatore: «Lui spesso riproduce, abilmente trasformato, altro materiale musicale. I suoi album circolano per il mondo: sono gli editori a farsi avanti e a trovare un accordo economico». Passando al setaccio Bovi ha trovato somiglianze (mai plagi) con Joe Cocker, Otis Redding, Cat Stevens, Dire Straits, Men at Work, Beatles, Mina. Insomma, tutti ladri? «L' esatto contrario - conclude Bovi -. Pasquale Panella firma addirittura una postfazione a difesa dell' arte di copiare. Come accade nei testi universitari dove un autore ne cita altri mettendoci un 10% di suo, nella musica oggi è inevitabile copiare». Andrea Laffranchi Nel contenzioso su «My Sweet Lord» George Harrison pagò 700 mila dollari ZUCCHERO Ispirato da Joe Cocker. E tanti altri 1 Zucchero (sopra) è stato accusato di imitare Joe Cocker (a fianco): «Diavolo in me» assomiglia a «High Time We Went» e «Menta e rosmarino» ricorda «Sandpaper Cadillac». Tra i suoi modelli anche Otis Redding e Aretha Franklin BEATLES «Yesterday» ricorda Nat King Cole 2 Paul McCartney (sopra con i Beatles) ha sempre detto che un mattino si è svegliato con la melodia di «Yesterday» in testa. Due studiosi dicono che si è ispirato ad «Answer Me», brano del 1953 interpretato anche da Nat King Cole (a fianco) MICHAEL JACKSON Il re del pop pareggia con Al Bano 3 Michael Jackson (sopra) è stato accusato da Al Bano (a fianco) di aver plagiato «I cigni di Balaka» nella sua canzone «Will You Be There». Per i giudici non è colpevole: entrambi i brani si ispirano a modelli classici del blues
(Di Laffranchi Andrea 2 dicembre 2004 - Corriere della Sera)                                                     
Fraccari Alice

PLAGIO O COVER??

Spesso capita di ascoltare una canzone e avere l’impressione di averla già sentita però in maniera diversa ed ecco che subito pensiamo ad un plagio.
Chiunque potrebbe dire:” le note sono sette, è inevitabile non copiare”.
Il ragionamento è giusto il fatto è che si incappa nel plagio quando si copiano elementi caratteristici della canzone come ad esempio la contestualizzazione o l’atmosfera.
Conviene quindi fare una distinzione fra plagio e cover:
·       Con il termine plagio (nel diritto d’autore) ci si riferisce all’appropriazione totale o parziale della “paternità” di un’opera altrui, il giudice commissiona un perito che dovrà dare un giudizio, in caso il giudizio sia positivo si provvederà al ritiro del pezzo e al pagamento di multe.
·       Il secondo è un rifacimento autorizzato di una canzone dove si specificano tutti i diritti d’autore.
uscendo un attimo dal bel paese, il plagio che per maggior tempo è stato sulla bocca di tutti è quello di satriani da parte dei coldplay risoltosi con un pareggio.
bibliografia:wikipedia, musica accordo.it

Storia del Plagio

Quando è cominciato il fenomeno del plagio? Quando è iniziato il plagio musicale? Qua potete trovare una breve storia del plagio in tutte le sue forme. http://www.konsequenz.it/Estetiche%20del%20plagio/15%20Storia%20estetica%20del%20plagio.htm

Le Iene: Jonathn Cilia e Al Bano. Canzone plagiata o puramente un caso?

CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO





Tosi Jacopo e Gemma G.

domenica 15 maggio 2011

E' giusto il plagio dal punto di vista morale?

Ogni volta che eseguiamo un copia incolla o riportiamo scritte in un nostro brano le parole pensate da altre persone, senza citarne la fonte, eseguiamo un plagio e, come sancisce la legge, questo è un reato.
I plagi possono essere di moltissimi tipi: letterali, musicali, artistici, ecc... Una persona che ha eseguito questo tipo di azione può pensare: “ho solo copiato un piccola parte di un testo che non ho scritto io, non ho fatto niente di male….”. Purtroppo non è così, infatti analizzando la parola è importante notare la sua etimologia: plagio deriva dal latino “plagium” che significa furto. 
Molte persone potrebbero sostenere che è molto più grave rubare una collana o un cd in un negozio diversamente dal non citare la fonte di un testo che abbiamo utilizzato per arricchire uno nostro. E questo da un certo punto di vista è vero: infatti le pene attribuite al plagio sono inferiori rispetto a quelle del furto ma se esaminiamo questo fenomeno dal punto di vista morale possiamo accorgerci che è una cosa sbagliata: perché dobbiamo appropriarci di qualcosa che non abbiamo prodotto noi o beneficiare di qualcosa che abbiamo copiato da qualcun altro? Non è giusto, questa società quasi del tutto priva d’inventiva e creatività ha bisogno di essere stimolata e siamo noi che dobbiamo fare il primo passo e incentivare le persone a impegnarsi e “creare” invece di approfittarsi della bravura altrui e copiare.Per meglio renderci conto del ruolo del plagio nel mondo musicale possiamo vedere questo video che propone brani famosissimi di artisti Italiani e stranieri (come Micheal Jackson, Shakira Tiziano Ferro o Ligabue) che curiosamente si assomigliano. Sembra impossibile crederci ma è davvero così: a volte, anche gli artisti di calibro maggiore mancano di creatività!

giovedì 12 maggio 2011

WAKA WAKA; IL TORMENTONE DELL'ESTATE

Basta poco per pensare che una canzone sia un plagio: ad esempio, se ascoltiamo..

..la prima cosa che ci viene da pensare è: POVERE LAS CHICAS, SHAKIRA LE HA COPIATE ALLA GRANDE!
Ed ecco che scatta l'inganno per i non ben informati, o per quelli a cui piace tanto parlare senza ricercare se quel che dicono abbia basi o no. 
Sentiamo allora questa canzone:


A QUESTO PUNTO COSA PENSATE? CHI HA COPIATO CHI?

Beh, in realtà NESSUNO HA COPIATO NESSUNO, perché tutte e tre si basano sulla stessa canzone popolare del Camerun, "Zangalewa", conosciuta anche come "Zamina mina". 

NON SEMPRE SE DUE CANZONI SONO UGUALI SIGNIFICA CHE L'ULTIMA IN ORDINE CRONOLOGICO E' PER FORZA UN PLAGIO!


Gemma G.