Secondo la legge del diritto d'autore che abbiamo in europa, a essere passibili di plagio sono principalmente le forma e la struttura, e cioè quei tratti distintivi che rendono l'opera legata al proprio autore.Il contenuto, invece, onde evitare un monopolio delle idee, non è considerato tutelato al 100%.
Mi spiego.
A meno che l'idea di base non sia estremamente originale, e comunque molto particolare, non è da considerare proprietà esclusiva dell'autore.
Si parla quindi di plagio solo nel caso in cui l'opera incriminata sia troppo simile nella forma e nella strutturazione della storia, nonché nello stile narrativo, a un'altra.
PER FARE UN ESEMPIO:
A) Uno scrittore X scrive un romanzo che parla di un padre e un figlio che non si parlano più, e la storia è raccontata dal loro gatto.
B) Uno scrittore Y scrive un romanzo che parla di una madre e una figlia che non si parlano più, e la storia è raccontata dal loro cane.
C) Uno scrittore Z scrive un romanzo che parla di un padre e un figlio che non si parlano più.
Di questi casi, solo il B è un plagio.
Questo in termini generali. Poi, nello specifico, il plagio può riguardare solo alcuni passaggi (es. se l'incipi del mio romanzo è "Quel ramo sul lago di Bracciano", si tratta di un plagio). Ma è comunque strettamente legato a elementi formali, e non al contenuto.Se prendi l'idea base di un racconto per scrivere un testo teatrale, devi cambiare la storia quel tanto che basta per non essere simile all'originale secondo i principi di cui sopra. Oppure, devi pagare all'autore i diritti (e avere la sua autorizzazione) se questo è ancora in vita; se è morto da meno di 75 anni i diritti appartengono alla sua famiglia, dopodiché decadono e teoricamente puoi farci quello che vuoi.
Mi spiego.
A meno che l'idea di base non sia estremamente originale, e comunque molto particolare, non è da considerare proprietà esclusiva dell'autore.
Si parla quindi di plagio solo nel caso in cui l'opera incriminata sia troppo simile nella forma e nella strutturazione della storia, nonché nello stile narrativo, a un'altra.
PER FARE UN ESEMPIO:
A) Uno scrittore X scrive un romanzo che parla di un padre e un figlio che non si parlano più, e la storia è raccontata dal loro gatto.
B) Uno scrittore Y scrive un romanzo che parla di una madre e una figlia che non si parlano più, e la storia è raccontata dal loro cane.
C) Uno scrittore Z scrive un romanzo che parla di un padre e un figlio che non si parlano più.
Di questi casi, solo il B è un plagio.
Questo in termini generali. Poi, nello specifico, il plagio può riguardare solo alcuni passaggi (es. se l'incipi del mio romanzo è "Quel ramo sul lago di Bracciano", si tratta di un plagio). Ma è comunque strettamente legato a elementi formali, e non al contenuto.Se prendi l'idea base di un racconto per scrivere un testo teatrale, devi cambiare la storia quel tanto che basta per non essere simile all'originale secondo i principi di cui sopra. Oppure, devi pagare all'autore i diritti (e avere la sua autorizzazione) se questo è ancora in vita; se è morto da meno di 75 anni i diritti appartengono alla sua famiglia, dopodiché decadono e teoricamente puoi farci quello che vuoi.
Gemma G.
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