Bè, se c’è davvero qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, spiego in fretta.
Esistono vari plagi in campi diversi, ma il più conosciuto è sicuramente quello in campo musicale.
Secondo una terminologia comunemente usata in tutto il mondo si dice plagio quando un brano musicale è uguale ad un altro per 7 o più note.
Quando una persona si appropria di elementi rappresentativi e creativi di un'opera per introdurli in un'altra opera sotto il proprio nome, ci si trova in presenza di una contraffazione qualificata e aggravata, ossia di una riproduzione abusiva di un'opera altrui con appropriazione di paternità.
Tutta via, ancora oggi, la giurisprudenza è incerta se siano sufficienti 4 o 8 battute per definire un plagio.
Sappiamo benissimo che abbiamo sette note nel pentagramma e considerandole da sole, e cioè senza le loro variazioni, è difficile non risultare ripetitivi o scarsi di fantasia, perchè non bisogna dimenticare che la musica si basa anche sulla matematica e che il numero di combinazioni di queste sette note non è infinito.
Per questo è possibile che ci siano brani che, per via della loro struttura musicale molto semplice, risultano involontariamente simili (per non dire uguali) ad altre canzoni. Altri invece sono dei veri copia e incolla, quindi prima di lanciare l’allarme di plagio è bene tener d'occhio il tema, l’atmosfera e l'elaborazione di un brano.
Vi propongo un video che mostra alcuni plagi musicali, comunque lascio a voi la libertà di decidere se sono dei plagi veri e propri o se sono semplici somiglianze.
Buon ascolto!
Aline Avesani
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